Kamala Harris: una vittoria per tutte le donne

Figlia di una biologa indiana e di un economista giamaicano,  Kamala Harris è la prima donna vicepresidente degli Stati Uniti D'America.


E' nata 56 anni fa, il 20 ottobre del 1964, a Oakland, città californiana affacciata sulla Baia di San Francisco, da Shyamala Gopalan, una biologa indiana arrivata negli Stati Uniti nel 1958 per dare un contributo alle ricerche genetiche sul cancro al seno, e dall'economista giamaicano Donald Harris: un ricercatore dell'università di Berkeley, poi docente a Stanford, la più prestigiosa accademia della West Coast.

Dunque radici indiane ed afroamericane mentre, il marito, Douglas Emhoff, è bianco, avvocato, ebreo.
Kamala che ha anche una sorella minore, Maya, che ha coordinato la sua campagna elettorale, è laureata alla Stanford Law School, e  a soli 29 anni ha già preso la guida della Lincoln Law School, diventando una delle presidi più giovani degli Usa.

Kamala è, insomma, un personaggio che rispecchia l'evoluzione multietnica della società americana, ma anche la passione per la parità dei diritti e per il rispetto di tutti gli esseri umani.
 
Kamala Harris, la candidata democratica alla vicepresidenza degli Stati Uniti che ha sfidato Mike Pence, e Donald Trump è una sapiente avvocatessa, entrata una ventina d'anni fa in politica, attualmente è senatrice della California, con la sua esperienza di vita porterà alla Casa Bianca, con la vittoria di Joe Biden,  una visione multietnica della società,  una propensione al dialogo tra le religioni, una visione di difesa ed ampliamento dei diritti civili con il coraggio di una guerriera, di una leonessa. Affascinante, di una simpatia travolgente, si è conquistata anche la fama di strenuo difensore del rispetto della legge, sia quando è stata eletta procuratore capo della città di San Francisco,  sia quando ha preso la guida del sistema giudiziario dell'intera California.

 Kamala è finita anche nel mirino di Black Lives Matter: accusata di essere stata, da magistrato, troppo dura nel combattere i reati, soprattutto di droga, ma tutto ciò non le ha impedito di conquistarsi. un vasto appoggio dell'elettorato democratico di tutte le etnie.
Joe Biden, ha scelto proprio lei per il ticket democratico riconoscendole che, per dialettica, età, diversità etnica, sesso, Kamala è il personaggio di maggiore levatura tra i democratici, e a lui, bianco, vecchio professionista della politica della costa atlantica Usa, maggiormente affine, nelle idee e nella prassi politica.
 Kamala Harris, inoltre, era molto legata a Beau Biden — figlio di Joe scomparso nel 2015 — che era procuratore generale in Delaware mentre lei lo era in California.
Biden ha vinto su Trump, vedremo come andrà a finire la difficile battaglia giudiziaria intrapresa da un ex Presidente che non riconosce la vittoria.
Ma lei, Kamala, sarà la prima donna a entrare nell'ufficio di presidenza degli Stati Uniti.
Avrà la possibilità, se dimostrerà tutto il suo talento, e saprà costruire un ampio consenso, intorno alle grandi sfide di liberare il paese dal COVID e farlo rinascere forte, democratico nel rispetto dei diritti di tutti  e soprattutto delle donne, di segnare profondamente la politica americana. 4 anni da vice,  non sono pochi per connotare al femminile una politica e chissà, se  quella del 77enne Biden, sarà una leadership di un solo mandato, potrebbe lanciare la candidatura alla Presidenza della sua vice Kamala nel 2024.
Si è fatta largo in un mondo di uomini, per far sentire la sua voce e quella di chi come lei, deve ogni giorno superare pregiudizi e discriminazioni.
In mezzo a così tanta ansia , depressione e rabbia a lei piace definirsi una " guerriera felice", il suo modo di dire che non bisogna mai smettere di lottare, ma di farlo sempre con un sorriso che illumina il volto da cui viene fuori sempre la nostra umanità.
Oggi Kamala è la prima donna vicepresidente nella storia degli USA e molto della persona che è diventata lo deve a sua madre: "Mia madre mi diceva sempre che sarei stata la prima in molte cose, ma l'importante era assicurarsi che non sarei stata l'ultima".
Ecco la vittoria di Kamala è di tutte le donne, che oggi hanno una alleata preziosa per rompere definitivamente "il soffitto di cristallo".

 

Grazia Labate
(ricercatrice in economia sanitaria, già sottosegretaria alla sanità)
 

10 novembre 2020