Un posto dove stare bene insieme, di Marina Costa

Beh diciamocelo questo termine “campo largo” non è che piaccia molto e non aiuta, ma soprattutto non porta con sé una concezione della politica umana fatta dalle tante persone che si impegnano quotidianamente con incarichi istituzionali ma soprattutto da coloro che come volontari dedicano il loro tempo libero al bene comune.


Mi chiedo ma perché litigano?
Non sono novella della politica per non sapere che politica, potere e consenso vanno a braccetto ed è proprio per questo che mi pongo la domanda.

Me lo chiedo perché siamo di fronte, iniziando dalla Liguria dove tra l’altro è nato il M5S, alla possibilità di vincere le elezioni con ottimi risultati, persone competenti a partire dal Candidato Presidente Andrea Orlando che ha dimostrato da sempre capacità di ascolto e sintesi delle varie anime raccolte nel centro sinistra.

Beh diciamocelo questo termine “campo largo” non è che piaccia molto e non aiuta, ma soprattutto non porta con sé una concezione della politica umana fatta dalle tante persone che si impegnano quotidianamente con incarichi istituzionali ma soprattutto da coloro che come volontari dedicano il loro tempo libero al bene comune.
La politica ha bisogno di contenuti, idee, programmi ma soprattutto nel centro sinistra ha bisogno di calore, umanità, fratellanza, sorellanza, amicizia e condivisione.
Nei partiti “tradizionali” l’incontro attraverso lunghissime riunioni, feste, dibattiti, volantinaggi portava a creare legami che rimanevano nel tempo anche a distanza di tantissimi anni e spesso per sempre.
Con l’avvento dei social molte di queste pratiche sono venute a mancare e con loro anche la possibilità di riconoscere nell’altro un amico e non solo l’icona di un profilo.

Ma se anche questo aspetto della politica, a me caro manca molto, per onesta intellettuale da militante da sempre in un partito di sinistra, riconosco a coloro che si ritrovano nell’alveo del cosiddetto campo largo tante capacità, innovazioni che un unico partito, in una società frammentata come la nostra, non potrà mai rappresentare.
Io sono grata ai Verdi, Sinistra e ai Radicali per le battaglie ecologiste, pacifiste e sui diritti, al M5S per la battaglia sulla partecipazione, sul reddito di cittadinanza, ai Socialisti Liberali che vogliono coniugare il tema dei servizi sociali essenziali con la necessità di renderli più efficienti.

Sono grata perché senza di loro saremmo in un Paese peggiore!!!
Ecco perché dobbiamo trovare un “posto dove stare bene insieme”.
Le liti fra partiti e movimenti invece ci fanno spesso dimenticare quelle forze civili a partire dal Terzo Settore, Associazioni, Volontariato, Sindacati, persone fragili che per essere rappresentati hanno bisogno di NOI.

Se vinciamo ci sarà posto per tutti per realizzare le nostre promesse, le nostre scommesse per portare avanti proposte complesse, innovative perché i problemi da risolvere non sono semplici come invece ci vuole proporre il centro destra con le sue solite fanfaronate
In una società dove i deboli rappresentano purtroppo una moltitudine sempre più numerosa potremmo costruire un posto in cui vivere, “sia per chi è debole, che per chi è forte” e per farlo è necessaria la mobilitazione dei cittadini per risolvere i loro problemi. Questa è sempre stata la forza del centro sinistra ed il contrario dell’antipolitica dove tutto congiura nel far credere ai cittadini: è inutile che ti dai da fare, tanto non cambia nulla, anzi peggiora.

Non litighiamo e concentriamoci su questo obiettivo.
Ascoltare i sogni, le aspettative, cogliere i bisogni, aiutare ad affrontare solitudini e sofferenze, accogliere la ricchezza spirituale di nazioni e culture diverse, valorizzare le competenze, non avere timore di chiedere alle persone di darci una mano, di imparare da chi ne sa più di noi.

Dovremmo far tesoro delle pratiche politiche collettive delle donne che ci insegnano che solo valorizzando il punto di vista di tutte si possono raggiungere traguardi inimmaginabili. Una mobilitazione che ha bussato alle porte, ha raccolto firme, ha fermato altre donne per discutere con loro, ha organizzato scioperi, prodotto forme di conflittualità per l’acquisizione dei diritti per la parità di genere, per contrastare i preconcetti sessisti, per conciliare maternità e lavoro, per la libertà sessuale, per la parità di salario, per la sicurezza sociale, per la protezione dalle molestie e violenze, per la salute di genere.

Se sapremo parlare al cuore, non inseguire i post della destra saremo arrivati in quel posto dove la parola INSIEME avrà un significato per tutti NOI e vi assicuro io lo immagino come un posto bellissimo!

Marina Costa