Aborto. Livia Turco: "Si vuole colpire libertà di scelta donne"

Così la presidente della Fondazione 'Nilde Iotti', Livia Turco commenta la previsione di aprire i consultori alle associazioni pro-life.


"Le donne non hanno bisogno di prediche sulla bruttezza e disumanità della scelta abortiva. Le prime a volere evitare l'aborto sono le donne perché sanno la sofferenza contenuta in questa scelta". Così la presidente della Fondazione 'Nilde Iotti', Livia Turco commenta la previsione di aprire i consultori alle associazioni pro-life.

"Con la legge 194, a partire dal 1981,il ricorso all'aborto si è dimezzato - sottolinea Livia Turco - Lo confermano le Relazioni annuali al Parlamento. Basta leggerle e tenerle in considerazione. Questa costante riduzione del ricorso all'aborto da parte delle donne è il merito di una legge saggia e lungimirante che ha messo al centro la libertà di scelta da parte delle donne e la promozione di politiche di prevenzione e di sostegno alla maternità".

"Ma è proprio 'la libertà di scelta delle donne, che questa destra becera e bigotta non sopporta e vuole colpire" dice ancora l'ex ministro della sanità. "Colpire la libera scelta da parte delle donne significa colpire il principio etico della responsabilità" aggiunge Livia Turco che prosegue "non si illudano, le donne non rinunceranno ad esercitare la loro responsabilità e dunque la libera scelta".

"Le donne non hanno bisogno di prediche - insiste - hanno bisogno di consultori che funzionino , di una contraccezione gratuita almeno per i giovani, di strutture accessibili per vivere la scelta abortiva con dignità, di un potenziamento del ricorso alla RU486, di una regolamentazione della obiezione di coscienza, di una educazione alla sessualità per i giovani e di sostegni veri, non di qualche mancetta, per crescere i figli che desiderano". (ANSA).