Oriana Fallaci - Corriere della Sera, 30 dicembre 1962
a cura di:
Claudia Giurintano
e
Francesca Russo
Accedere a un percorso di assistenza riservato per la violenza sulle donne non è una pratica di paternalismo statale. Al contrario, la legge più aiutare chi è più debole. La lettera di alcune studentesse del seminario “Donne e diritti” di Roma Tre.
Il 21 gennaio a Roma la presentazione del nuovo libro di Ritanna Armeni sulla vita di Inessa Armand che fu il grande amore di Lenin, tenuto segreto fino alla fine dell'Urss. E poi il 23 gennaio a Milano convegno della sezione Anpi sul ruolo delle donne italiane nella storia della nostra Costituzione.
“Noi rifiutiamo di considerare la “maternità surrogata” un atto di libertà o di amore. In Italia è vietata, ma nel mondo in cui viviamo l’altrove è qui: “committenti” italiani possono trovare in altri paesi una donna che “porti” un figlio per loro”. Comincia così l’appello pubblicato sul sito chelibera.it e che sta raccogliendo centinaia di firme per chiedere un no chiaro e netto all’Europa sulla maternità surrogata.
Sedici anni fa ci lasciava Nilde Iotti. Ho ancora vivissimo negli occhi il ricordo delle migliaia di persone, donne e uomini semplici , autorità e rappresentanti di tutte le forze politiche, che vennero a salutarla in quella che è stata la sua vera casa: il Parlamento. Donne e uomini che piangevano l’autorevole Presidente della Camera, la Presidente di tutti, ma anche la compagna, l’amica delle donne,l’amica delle persone semplici.
Il 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne migliaia di iniziative sono in campo per rinnovare l'impegno contro la cultura della violenza e per affermare la libertà e i diritti delle donne per continuare a sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni su un fenomeno che presenta ancora dati allarmanti
Le staffette della democrazia sono le partigiane combattenti, le donne dei Gruppi di difesa della donna che contribuirono in modo determinante all'affermazione della democrazia nel nostro Paese.
Sono passati settant’anni da quando si svolse a Firenze, al Teatro della Pergola, tra il 20 e il 23 ottobre 1945, il Congresso che diede vita all'Unione Donne Italiane: in esso infatti si unificarono i circoli che erano sorti, a partire del 1944, dopo la liberazione di Roma, nell'Italia liberata e i Gruppi di Difesa delle Donna, che avevano organizzato le donne a sostegno della Resistenza nell'Italia occupata.
Ogni giorno migliaia di vite umane di donne e uomini in fuga sono messe a rischio, i diritti umani e civili di profughi e migranti sono calpestati e la libertà di movimento annullata.
Da giovedì 5 novembre 2015, tutti i giovedì alle ore 18 presidio a piazza S.S. Apostoli a Roma.
Aderisce anche la Fondazione Nilde Iotti
Oltre l’emancipazione, oltre la liberazione: tra estraneità e voglia di vincere. La relazione di Sara Ventroni al convegno promosso dalla Fondazione Nilde Iotti, Fondazione Gramsci e dal Gruppo Carte delle Donne.
Le autrici della Carta delle Donne, oggi.
Da storico, per tanto, mi sono chiesto: perché un documento importante come la Carta, sotto molti punti di vista uno spartiacque di un modo di far politica delle donne, matura solo nel 1986 e non, per dire, cinque o dieci anni prima, al culmine di una stagione di presenza organizzata femminile sulla scena pubblica più ampia e riconoscibile. Come mai solo nel 1986 avviene l’incontro, di un innesto ho parlato, tra la cultura politica del femminismo e la cultura politica del Pci?
Cosa fu concretamente la Carta delle donne, quale fu il suo vissuto, quali passioni animò’, quali eventi provocò, quali politiche attivò, quanto fu “itinerante” nella società italiana e quale segno lasciò in chi la visse e in chi la incontrò ? Quanto incise nella società italiana e nella politica?
Ho riletto con grande interesse la Carta delle donne È un documento bellissimo e attuale. In questa definizione segnalo un merito e un demerito.
Il merito consiste nella sua profondità e che lo si legge ancora con grande interesse.
Il demerito, che non è del documento bensì della situazione, è di essere ancora attuale, perché molte di quelle intuizioni e proposte non si sono avverate.
Certo, sono stati fatti molti passi avanti, che non richiamo. Ma quanto ancora da realizzare !
Una storia peculiare del rapporto tra Pci e femminismo. Se ne parlerà in un convegno a Roma il prossimo 23 ottobre. Il confronto è promosso dalla Fondazione Nilde Iotti, dall’Istituto Gramsci e dal Gruppo Carte delle Donne.
A cura di Grazia Labate, pubblichiamo alcune schede contenenti gli aggiornamento normativi al volume edito dalla Fondazione Nilde Iotti.
Presentazione del volume a cura della Fondazione Nilde Iotti. Appuntamento il 22 settembre 2015 alle ore 16:30, Palazzo San Macuto, Sala del Refettorio a Roma in Via del Seminario 26.
“Il Medico ha il dovere di interrompere le cure se non proporzionali a benefici e sofferenze della persona”. Il documento elaborato dal “Cortile dei Gentili” con la partecipazione attiva di membri della Siaarti e della Sicp, è stato presentato ieri al Senato. Nei casi di legittimo rifiuto o di non proporzionalità delle cure, “l’astensione e l’interruzione sono condotte che adempiono a un dovere deontologico e come tali devono essere sottratte a sanzione, sia civile che penale”. IL DOCUMENTO
I saggi che pubblichiamo, scritti da Marialba nel corso degli anni e molti di essi già pubblicati sulla rivista Critica marxista, rivestono un particolare interesse letti oggi di fronte alle tragedie che colpiscono migliaia di profughi e i fenomeni di razzismo che stanno risorgendo talvolta con acuta virulenza.
Le due rappresentanti della Fondazione Nilde Iotti hanno scritto all'Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza dell'Unione Europea per chiedere di promuovere un grande incontro delle donne d'Europa, con le donne dell'Africa e del Mediterraneo.
Appuntamento il 25 e 26 settembre per il convegno promosso dall’Università romana, dalla Società Italiana delle Storiche e dalla Fondazione Nilde Iotti.
Il convegno si propone di fare il punto sulle categorie, sui temi e sugli approcci utilizzati per analizzare il rapporto intercorso tra le donne e il conflitto che fu portatore di grandi trasformazioni. Per questo, la prospettiva complessiva terrà conto di un ampio arco cronologico includendo gli anni che precedettero e seguirono la guerra.
Oriana Fallaci - Corriere della Sera, 30 dicembre 1962
a cura di:
Claudia Giurintano
e
Francesca Russo
La Fondazione NILDE IOTTI organizza la conferenza nazionale "L'ITALIA DELLA CONVIVENZA" il 28 e 29 APRILE 2023
presso il TEATRO ROSSINI in VIA DI SANTA CHIARA 14 a ROMA
Per accreditarsi scrivere a info@fondazionenildeiotti.it entro giovedì 27 aprile 2023.