Oriana Fallaci - Corriere della Sera, 30 dicembre 1962
a cura di:
Claudia Giurintano
e
Francesca Russo
Leggevo un interessante carteggio tra Albert Einstein e Sigmund Freud (1932), nel quale lo scienziato interpellava il padre della psicanalisi circa la possibilità per l’uomo di superare la violenza. La domanda esatta era: “C’è un modo per liberare gli uomini dalla fatalità della guerra?”. In particolare, Einstein chiedeva a Freud se vi fossero ostacoli psicologici antropologicamente insuperabili o se fosse possibile per l’Uomo superare l’istinto di sopraffazione a favore di una convivenza sociale senza violenza e retta dal diritto.
In programma il 23 maggio presso il Palazzo Chigi del comune laziale.
Non so se sia la prima volta che in un video contro l’omofobia compaiano esclusivamente donne. Si è trattato di una scelta voluta e desiderata per trasmettere a tutti e a tutte che donne intelligenti (eterosessuali o omosessuali) nutrono idee precise e diverse contro la fobia, la malattia in questione. Purtroppo, il percorso non si è rivelato facile.
La Fondazione Nilde Iotti presenta il libro sullo sviluppo dell’identità sessuale e l’identità di genere edito da Astrolabio. Appuntamento Venerdì 13 maggio 2016 alle ore 16,30 presso la Sala del Refettorio, Palazzo San Macuto, Camera dei Deputati in Via del Seminario, 76 a Roma
Mirella Bortolotti fu la prima donna ad assumere un incarico di governo in una Giunta comunale, specificatamente teso a prevedere il punto di vista delle donne nel governo locale. Successe nella Bologna del dopoguerra. L'incarico le fu conferito dal sindaco Giuseppe Dozza, dopo le elezioni del 1956. Mirella Bortolotti era una giovane insegnante e nel 1957 Dozza le affidò, unica donna in Giunta, l'Assessorato ai problemi femminili. Una delega unica e particolare.
La giornata nazionale sulla salute della donna traccia la road map. Ora si tratta di far marciare gli impegni presi che rappresentano le responsabilità “innovatrici” che dovranno persuadere gli attuatori, come pure i resistenti, la cui presenza va quindi considerata come fisiologica in ogni processo innovativo, da cui non bisogna lasciarsi ingabbiare quando la causa è giusta
Iniziativa promossa dall'Anpi, prevede la partecipazione di Alessandra Tazza della Fondazione Nilde Iotti.
Recensione al volume di Maria Chiaia, Donne D’Italia. Il Centro Italiano Femminile, la Chiesa, il Paese dal 1945 agli anni Duemila, Edizioni Studium, 2015, pp. 569.
Sono due concetti che hanno pregi diversi. L’uno, oggi più in uso, rimanda all’universalità. L’altro a un concreto progetto etico-politico.
L’Europa, che ha fallito nel realizzare lo schema di ricollocamento dei rifugiati dagli hotspot verso i paesi europei, ora cerca di nascondere il problema appaltando le proprie responsabilità alla Turchia. Temo che i cittadini europei non sappiano quale vergognoso accordo è stato firmato a loro nome. Se lo sapessero, proverebbero rabbia e vergogna e si sentirebbero traditi, proprio come me
Partecipano Giulia Albanese, Flavia Piccoli Nardelli, Livia Turco e Marco Almagisti.
Conosco bene Bruxelles e quei suoi grandi quartieri-municipi dove non esiste una cultura condivisa, dove ognuno vive nel suo pezzo di territorio senza possibilità di incontro e di scambio. E’ in quei luoghi che da immigrata di seconda generazione ho acquisito la coscienza della mia “appartenenza duplice” che la stabilizzazione del fenomeno migratorio in Belgio ha prodotto. E’ in questi quartieri che con l’andare del tempo i simboli delle comunità d’immigrati hanno acquistato forza e sono diventati motivazione “identitaria” in reazione alla emarginazione.
Il parere del Comitato dei diritti sociali Consiglio europeo è un utile monito per considerare e occuparsi davvero della legge 194 sull’interruzione di gravidanza.
Il Consiglio d'Europa tocca il vero problema italiano: da un lato il livello altissimo di consapevolezza delle donne sulla maternità responsabile, che dal 1978 ha fatto crollare le Ivg; dall'altro, la soppressione di fatto del servizio pubblico (con la ghettizzazione del personale non obiettore) che colpisce le più deboli e favorisce la ricomparsa delle interruzioni 'clandestine'. A dispetto delle tesi del ministero, fra pochi anni la 194 potrebbe diventare inapplicabile
E' il titolo del nuovo libro di Francesca Izzo e sarà presentato il prossimo 13 aprile a Roma con la partecipazione di Giiliano Amato e Cristina Comencini.
Il 10 marzo 1946 le donne italiane si recarono per la prima volta alle urne. Si concludeva in quel modo un lungo iter rivendicativo iniziato all’indomani della prima Unità italiana, dopo il 1860, che le aveva viste escluse dalla vita politica. Sarebbe un’utile iniziativa proclamare la data del 10 marzo di ogni anno “GIORNATA NAZIONALE DEL DIRITTO AL VOTO DELLE DONNE” come momento emblematico per continuare ed approfondire il tema dei diritti civili e politici per uomini e donne. FIRMA QUI LA PETIZIONE A MATTARELLA E RENZI
Settant'anni di voto alle donne, di Giulia Siviero
Settanta anni dal voto alle donne. Il convegno a Mestre del 15 aprile
Oriana Fallaci - Corriere della Sera, 30 dicembre 1962
a cura di:
Claudia Giurintano
e
Francesca Russo
La Fondazione NILDE IOTTI organizza la conferenza nazionale "L'ITALIA DELLA CONVIVENZA" il 28 e 29 APRILE 2023
presso il TEATRO ROSSINI in VIA DI SANTA CHIARA 14 a ROMA
Per accreditarsi scrivere a info@fondazionenildeiotti.it entro giovedì 27 aprile 2023.