Sì per la dignità del lavoro, contro la precarietà, per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, Sì per la uguale dignità delle persone, italiane e migranti, così Livia Turco sostiene la campagna per il sì al Referendum.
Sì per la dignità del lavoro, contro la precarietà, per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, Sì per la uguale dignità delle persone, italiane e migranti, così Livia Turco sostiene la campagna per il sì al Referendum.
Ridurre a 5 anni i tempi di residenza per ottenere la Cittadinanza è una risposta concreta ed efficace ad oltre 25 anni di battaglie.
Sul tema della cittadinanza Livia Turco vanta, infatti, un impegno più che decennale.
Nel 1999, Livia Turco, oggi Presidente della Fondazione Nilde Iotti e allora Ministro della Solidarietà Sociale, apriva la Conferenza sulla cittadinanza organizzata nell’ambito del suo Ministero dall’allora Commissione integrazione, con queste domande che sono ancora oggi senza risposta: “E’ opportuno che stranieri adulti per poter soltanto avanzare domanda di naturalizzazione debbano attendere un periodo di 10 anni? Quando si nasce, o si viene molto piccoli e si cresce in un Paese, quando di quel Paese si parla la lingua, che è spesso la sola lingua davvero conosciuta, quando di quel Paese si sono acquisiti gli stili di vita, può quello stesso Paese continuare a considerare il minore un ospite solo perché i suoi genitori sono stranieri?”
In seguito, nell’agosto 2001 Livia Turco presentò la prima legge di Riforma della Cittadinanza. Seguirono altre proposte di legge, compresa la proposta di Legge d'iniziativa popolare promossa da Comuni e di Associazioni "l'Italia sono anch'io" e altre successive.
Nessuna proposta di legge è mai andata in porto. È mancato il coraggio di promuovere una legge che riconoscesse ai giovani "Italiani di fatto" di esserlo anche per legge.
L’8 e 9 giugno possiamo dare finalmente una risposta concreta ed efficace a oltre 25 anni di battaglie.
Possiamo dire Sì alla riduzione a 5 anni dagli attuali 10 necessari per rivolgere domanda di cittadinanza, cui se ne aggiungono almeno tre per il disbrigo delle pratiche burocratiche.
Si a una società plurale contro una società della paura, una società che non esiste e non esisterà perché la mescolanza di popoli e culture è un fatto normale, che è sempre esistito in Europa. Una necessità della nostra economia e del nostro welfare. Non a caso il motto della Unione Europea è 'Unità nella Diversità.
Degli oltre 5 milioni di stranieri legalmente residenti in Italia al 1gennaio 2023, sono 2.300.000 i cittadini extra UE titolari del permesso di soggiorno UE di lunga durata. Con il Sì al referendum molti di costoro potrebbero decidere di rivolgere domanda di cittadinanza prima di quanto possono fare oggi e per effetto dell'acquisizione della cittadinanza dei genitori diventerebbero automaticamente cittadini italiani anche i loro figli minori.
Ridurre a 5 anni i tempi di residenza migliora la vita di tante persone che aiutano il nostro paese nella sua economia, nel suo welfare, nella convivenza, rendendo più sicuro e sereno il nostro Paese.
21 maggio 2025